Le donne per un uomo

La scorsa settimana ho letto questo articolo su Grazia che mi ha molto colpito. Quello che questo giornalista dice e dà per scontato non è un pensiero così condiviso, nè da donne nè da uomini. Ora è pubblicato sul blog di Grazia e ve lo copionicollo.

Il dilemma della bilancia: piacere alla moda o piacere agli uomini?

La maggior parte di voi non fa che falsificarsi. Vi slanciate con tacchi da vertigine, vi pompate con reggiseni da tortura, vi travestite con collant e pantaloni che vi strizzano o vi moltiplicano: non fate che dissimulare il troppo o il poco.
Il punto d’arrivo, l’archetipo della vostra moda è una donna leggiadra e svolazzante che è perfetta da vestita, ma troppo magra da svestita. Donne belle sia da nude che da vestite, infatti, ne ho viste poche. Voi che inseguite la 40, la perfezione da sfilata cittadina, voi che vivete a dieta e vi ammazzate di ginnastiche, nel letto, poi, rischiate di essere poca roba: gambette e braccine, un corpicino da appendiabiti, soddisfazione degli stilisti omosessuali e delle modelle ucraine morte di fame.
Voi credete che il vostro verstiario serva a stuzzicarci, a esaltare, velare, lasciarci immaginare: balle. Non fate che confonderci le idee. Vedo figure splendidamente formose, per strada, che da spogliate si riveleranno manici di scopa. Vedo pertiche deambulanti, oppure, che da spogliate riveleranno forme insospettabili. Siete un mistero. C’è un momento, per molte di voi, in cui vi piazzate sulla bilancia e dovete decidere se piacere alla moda o ai vostri uomini. Parlo di uomini veri, non di edonisti che vogliano esibirvi ai ricevimenti. Per ogni chilo sparito guadagnerete da una parte e perderete dall’altra. Voi, magari, pensate di avere il calibro della situazione, di ben conoscere il punto di equilibrio: vi sbagliate quasi sempre. Di due, tre, anche cinque chili. Per difetto.
Poi ci sono poche fortunate e qualcuna l’ho conosciuta. Sono inspiegabili. Le vedi camminare, muoversi, ne temi la magrezza. Poi si tolgono i vestiti ed è come se si espandessero, guadagnassero una taglia o due. Sono delle regine: maestose, belle anche quando non lo sono, reliquie di un eden scomparso. Quando le vedi rivestirsi, pensi che stavamo meglio sugli alberi e che in quelle pelli per ripararsi dal freddo, già loro, un po’ ridicole lo erano. Peraltro ingrassavano un pizzico.