Parole

31 dicembre 2010

Sto per archiviare il 2010, un anno tondo. Mi guardo indietro e cerco di ricordare come è andata ma la fretta del quotidiano mi sa che ha spazzato via tutto. Non perché gli ultimi 365 giorni siano stati da dimenticare ma forse perché è meglio rimanere proiettati verso il domani.
Però so che è stato un anno di parole.
Di parole dimenticate, di parole imparate.
Di parole scritte, e tante.
Di parole parlate, altrettante.
Di parole tolte.
Di parole regalate, in alcuni casi restituite ma in nessun caso buttate.
Di parole che hanno raccontato la  vita, ogni giorno.
E per il 2011 spero di imparare ancora e di più, spero di avere ancora interlocutori, persone che ascoltano e che discutono, persone che magari non sono d’accordo ma che ti offrono l’occasione di crescere.
Movimento, fremiti, fermento come l’acqua che bolle. Curiosità ed entusiasmo, sale della  vita. Ecco quello che auguro a tutti – e a me – per l’anno nuovo.