CapelliDa qualche giorno non sono contenta. La mia frangetta proprio non mi piace. Per me il parrucchiere delle dive puo’ tranquillamente andare a farsi un giro a Fanculo, perchè non mi rivede più di sicuro. Son lì che me la piastro, me la sforbicio, me la agito ma non son contenta. E poi io i capelli olunghi non li sopporto. E sì, lo confesso, non li so gestire. E non sono mai contenta. Perchè non sono lisci lisci? Perchè ci devo passare sempre quella maledetta botta di piastra?
Stamattina ho guardato allo specchio quelle ondine che avevano i miei capelli. Ho acceso la piastra, botta alla frangetta ribelle, ma ai capelli nella loro lunghezza no. Che si arriccino i maledetti! Che facciano pure quelle odiose ondine, chissenefrega! Mi vengono in mente le parole della Maude che suggerisce di lascioar fare, di seguire l’andamento dei capelli, di farli fluire, arricciare, ondulare come vogliono loro. Inutile piastrare se i capelli sono così. Sarebbe una forzatura.
Le persone sono come i capelli, specialmente superata la trentina. Difficilmente cambiano, magari ci provano, ma sono quel che sono. Le persone vanno prese per quelle che sono.
Inutile e quanto mai effimero tentar di far la piastra alle persone.

Uomine sole

28 aprile 2008

Donne solePrimavera strana questa, Primavera di ricostruzione, Primavera di rimescolamento delle carte. I nostri maschietti ci hanno lasciato. I nostri compagni di mille avventure sono in giro per il mondo a farsi gli affaracci loro e noi donne siamo rimaste al bar Itaca a fare e disfare tele. RG è in Africa a piantare piantine, Mello è a Roma con la sua valigia di cartone, vicino di banco di biondine televisive paraculate, VitoP c’è e non c’è perchè gira a tutto spiano, Calzaider si è incamminato verso un lunghissimo viaggio.
E ci hanno lasciato sole. Cosa ci accadrà adesso senza i nostri uomini schermo? Come saremo quando torneranno? Nuove alleanze e nuovi sodalizi saranno nati al loro ritorno, magari anche qualcosa di più o di meno. Sarà una questione di equilibri e lo scopriremo solo vivendo.
E mentre mi chiedo, come fa mia madre, perchè non ho amici che lavorano tranquillamente alle Poste, pubblico i due scalcinatissimi video con post, già pubblicati sullo Spettro Venerdì, della partenza di Calzaider ed Enrico Brizzi da Bologna verso Gerusalemme.

 

Eccoli qua i valorosi pellegrini in partenza con i loro zainetti da 35 litri alla volta di Gerusalemme. Il progetto Roma – Jerusalem 2008 è il proseguimento del progetto Francigena XXI, che ha portato Enrico Brizzi, antico fondatore insieme a Maso de Lo Spettro della Bolognesità, da Canterbury a Roma in compagnia di alcuni amici, sulla strada percorsa dagli antichi pellegrini, come si disse già a suo tempo.
Brizzi non è nuovo a queste imprese perché già dal 2004 cammina in lungo in largo in Italia e in Europa, come testimoniano i suoi romanzi, Nessuno lo saprà e Il pellegrino dalle braccia di inchiostro, frutto di queste avventure. Marcello Fini, il nostro Calzaider, ha all’attivo anni di scoutismo ed un tratto della precedente spedizione. Il terzo pellegrino, Valerio Gnesini, sarà il fotografo dell’avventura, già rodato dalla passeggiata da Canterbury a Roma del 2006.
L’altro ieri sono andata alla stazione a salutarli alla partenza. Ho chiesto loro chi glielo fa fare. La risposta è stata alquanto evasiva. Fuga dalla realtà? Spirito d’avventura? Masochismo pedestre? Il desiderio di un contatto panico con la Natura?
Invece di intervistare i due eroi in partenza per Roma ho pensato bene di far loro una video-intervista per gli amici dello Spettro. Solo che i mezzi erano scarsi, una macchina fotografica, e la mia capacità di montare il video erano nulle ma a me questo ieri non è venuto in mente. L’audio fa ancora più schifo. Spero possiate leggere le labiali dei due pellegrini e cogliere lo stesso l’esprit del loro viaggio.
I Nostri, pur compiendo un’avventura dal sapore antico, sono dotati di modernissime strumentazioni che consentiranno loro di tenerci aggiornati degli sviluppi di questa passeggiatina fino a Gerusalemme.
Per chi volesse saperne di più, di seguito i link del progetto:
Sito internet
www.francigena21.com
Blog:
www.romajerusalem.splinder.com
Twitter
twitter.com//francigena21
Flickr:
www.flickr.com/photos/francigena21
Grazie all’assistenza di psmobile, news appariranno anche sul portale:
www.girami.it

Dalla parte delle donne

23 aprile 2008

Skoda Roomster Concept 3-lgIn questi giorni in cui si fa un gran parlare, anche in modo strumentale, della sicurezza delle donne, compare in radio una pubblicità veramente offensiva per noi donne. Il prodotto in questione è la Skoda Roomster. In poche parole si parla di donne vittime di guardoni che se però hanno la ‘sta macchina del cacchio, devono star tranquille, il guardone non guarda loro bensì la vettura.
Ma io dico, sarò forse dotata di scarsissimo senso dell’ironia, forse, e non sono neanche una femminista estrema ma si puo’ pubblicizzare un’auto giocando sul senso di insicurezza che puo’ avere una donna mentre entra in macchina? Sarà che nei film ci sono sempre quelle scene in cui in un qualche parcheggio sotterraneo, le donne vengono aggredite in quel preciso momento ma anche nella nostra vita di tutti i giorni di capita di andare a prendere la macchina in posti isolati, bui o capita di essere semplicemente sole.
Come si puo’ fare una pubblicità del genere?

Angoli

22 aprile 2008

pATRICK sWAYZEBaby

Che fine hanno fatto gli eroi della nostra adolescenza? Quelli che volteggiavano sulle note di I had the time of my life, quando il direttore dell’albergo dice al maestro "Ricordati di metterlo in repertorio". Quel gran maschio in chiodo che, un po’ insicuro ma tanto tenero da spezzarsi con un grissino, va a prendere la crisalide ora farfalla al grido di "Nessuno puo’ mettere Baby in un angolo". Quella ragazza che prende il coraggio a 4 mani e dice a lui, che si spupazzava tutte le donne del campeggio, "Io, io ho paura di tutto… Di quello che sono, di quello che faccio, di quello che dico e, soprattutto ho paura che se me ne vado da questa stanza non proverò mai più quello che sto provando adesso… adesso che sono qui con te…".
Insomma, i nostri eroi che fine hanno fatto? Una finaccia. Lui sta per morire di tumore al pancreas e quando l’ho saputo, sembrava fosse malato un parente e lei, dopo aver masticato qualche bistecchina giusta, si è completamente rifatta tanto da sembrare una pupa de coccio.
In questi casi, sarebbe bello se i nostri personaggi preferiti rimanessero per sempre nell’intoccabile Iperuranio della nostra Fantasia.

Viaggio in Colombia

21 aprile 2008

Colombia

Sabato sera si parte alla volta di Mercato Saraceno per una festa di compleanno in campagna. Io avevo un umor nero, causa malanni di stagione e di incertezza sul da farsi, si parte, non si parte, io ho mal di schiena e non posso dormire in camporella con il sacco a pelo. A convocazione avvenuta, preparo una borsa al volo e parto alla volta della Romagna campestre.
Arrivata a destinazione, di fronte ad una tavola imbandita di ogni ben d’ Iddio, comincio ad avere dolori di chiara origine mestruale. Cribbio! Che faccio? Devo pure mettere la musica. Respiro, ingurgito un Aulin, mangio qualcosa di secco e lentamente i malesseri scompaiono. Faccio delle chiacchiere con un’amica che mi dice che, nonostante il suo aspetto fosse solare, dentro aveva un incazzo raro dovuto all’ultima storia che aveva avuto con un tizio. Mi racconta che si era subito intesa con quest’uomo e che le cose sembravano andassero bene, gran feeling e poi solite cose, messaggi non risposti, incomprensioni e inevitabili distanze. Io l’ascolto interessata, come se fosse la Posta del quore di Aeiouy, anche se lei di certo non voleva mezzo consiglio da me, ed io con rassegnata consapevolezza le dico “Cara mia, cosa pretendi? È un uomo! Il problema è questo: a te piacciono gli uomini e non le donne e finchè sarà così dovrai combattere con questi muri che mettono di fronte al palesarsi di un rapporto che preveda in qualche modo uno scambio”. Lei mi guarda e mi dice che neanche le femministe più estreme amiche sue considerano così poco il maschio. Però sembrava apprezzare il mio punto di vista e la mia sicurezza Zen di fronte all’accettazione supina delle più nefande caratteristiche maschili perché se i maschi ci piacciono,dobbiamo prenderli per quello che sono, con le loro debolezze, le loro insicurezze e con la loro naturale inferiorità. Senza farglielo capire, però. Accondiscendere è la parola d’ordine. Sorridere sempre a occhi sgranati, questo il passepartout per questi eschierichia coli.
Al risveglio, dopo una notte sul pavimento dentro un sacco a pelo in cui ho russato a tal punto da levare il sonno a chi mi circondava – io l’avevo detto che stavo male! – lucida e di buon umore ascolto il dolce battibecco di due fidanzati che si erano fatti la notte in tenda. Pare che lui tenda ad allargarsi troppo nella notte, sia in campeggio sia nella quotidianità casalinga, e che a lei rimanga solo un angolino per giacere degnamente. Ed io, in modalità Natalia Aspesi, suggerisco di mettere un divisorio nel letto, che divida equamente le parti oppure di fare un conteggio in millesimi del letto come nei condomini, in modo tale da assegnare una giusta quantità di letto a seconda della superficie occupata dai corpi. Per le coccole, aggiungo, c’è tempo prima e ci sarà spazio al risveglio, dopo aver fatto il sonno dei giusti. E i due mi guardano soddisfatti e quasi convinti.
E mentre dispenso consigli a destra e a manca in materia di affari di cuore, penso a me stessa come a quel redattore della Lonely Planet che ha scritto la guida della Colombia senza averci mai messo piede. La mia fervida fantasia somiglia a quella di Salgari che ha scritto volumi e volumi su terre esotiche non essendosi mai mosso da Genova. E come lui incanto il mio pubblico ostentando sicumera sulle vicende di coppia che per me sono altrettando vissute come una nuotata nel Mare dei Sargassi.
In fondo siamo tutti molto bravi in teoria, specialmente quando si tratta dei cazzi degli altri.

Il mio nuovo amico

19 aprile 2008

DSCN4458Un paperotto che asciuga lo smalto ha soppiantato l’altro mio inseparabile amichetto del 2008: il termometro. Ho, tuttavia, paura che l’aria fredda che soffia possa di nuovo farmi venire la febbre.

Noia

18 aprile 2008

noiaLe persone che ci circondano quotidianamente, al bar, al lavoro, in casa, alla bocciofila, in ogni dove, possono avere molti difetti. Possono essere antipatiche, possono soffrire di alitosi, possono essere di mutevole umore, meteoropatiche, avare, cattive, logorroiche e chi più ne ha, più ne metta. Ma il difetto peggiore, quello più intollerabile, quello che proprio non si perdona al proprio interlocutore è l’essere irrimediabilemente noioso. Quanta gente noiosa c’è in giro? Gente buona, persone normali, anche cari ma terribilmente noiosi. Quelli che neanche hanno aperto la bocca per attaccarti una pezza, che già sogni di essere lontano, in un altro continente, ma anche sulla tazza del cesso, perchè anche un attacco di diarrea è più piacevole dello scorrerre delle loro inutili parole. I noiosi forse non sanno di esserlo, magari per altri sono spassosissimi. Forse questa caratteristica è soggettiva, ognuno reagisce a proprio modo alla noia altrui, forse è una idiosincratica visione che si ha nei confronti dell’altro, che altro non fa che toccare le nostre corde sbagliate.
Forse ho poca pazienza ma di fronte alla noia altrui io non resisto. Forse il problema sono io, di certo sarò io molto noiosa per qualcun altro, ma sono stanca di parlare del tempo con chicchessia, di ascoltare vicende personali mono-tone, perchè a me di questi racconti non me ne frega un cazzo. Bisognerebbe mettere un cartello sulla faccia con scritto "Tu mi annoi, con te non parlo". Ovvio che queste sono parole in libertà, la soluzione non esiste, io sono una povera isterica e questo è un puro pour parler.
Tutto il resto è noia.

Esprimi un desiderio

16 aprile 2008

DesiderioDa qualche settimana mi è capitata una cosa strana, cui ho dato una forte valenza simbolica. Quando controllavo l’orario, sul pc, sul cellulare o guardavo i messaggi in arrivo, mi capitava di vedere sempre l’ora e minuti uguali, ex: 11:11, 17:17, 07:07 etc etc con la variante dell’orario chiastico tipo 12:21 o 14:41 e così via.
Ero troppo turbata. Una presenza sovrannaturale mi faceva volgere lo sguardo verso questi numeri sempre uguali. Cosa voleva dire? Ho cominciato ad esprimerci sopra un desiderio, non si sa mai. Se gli dei ti mandano un segnale, bisogna essere scaltri nel cogliere le opportunità che il Destino ti pone innanzi.
E a 31 anni, mi sono rimessa ad esprimere desideri, cosa che avevo smesso di fare anni fa, considerando troppo ottimistico e rivolto al futuro il gesto dell’augurarsi qualcosa, come se un muro si fosse piazzato di fronte ad ogni tipo di prospettiva.
E allora mi son ricordata piccoli riti scaramantici, solo scuse per esprimere desideri, come le stelle cadenti, le scie degli aerei, la rotazione del pirullo della mela, le candeline da spegnere al compleanno etc etc…
In fondo la capacità di guardare avanti è solo un modo di riprendere la propria vita in mano.

Che fare?

11 aprile 2008

scheda-elettoraleDomenica e Lunedì si vota ed io non ho ancora deciso cosa fare. Il problema è veramente ab urbe condita perchè io per votare devo andare nella mia ridente cittadina sul Mare Adriatico, perchè nel mio peterpannismo bolognese manco ci penso a prendere la residenza qui.
Quindi, primo problema è il treno, benchè scontato del 60% se si presenta la scheda elettorale, perchè di andar giù non ne ho voglia mezza in questo weekend ricco di appuntamenti che ovviamente salterò ma mi dispiacerebbe perderli da un’altra parte, da vicino è più rassicurante.
Secondo problema, Lunedì ho una visita medica, quindi se vado giù Domenica mattina mi tocca tornar su Domenica sera.
Merda che problemi.
Terzo problema: non so per chi votare. La mia leader di riferimento si è accrocchiata con il Partitone e a me vengono i conati di vomito a metter la croce lì sopra. No, no, no, non ce la faccio. Ma mi viene il vomito a mettere la croce anche dall’altra parte e dopo se vomito nell’urna elettorale è un casino, quelli devono pulire, si bloccherebbe il flusso, i militari al seggio mi guarderebbero con sospetto e le donne penserebbero ad una gravidanza non sapendo che Santa Maria Goretti sono io.
Quarto problema: la dispersione del voto. Questa è la mia responsabile tecnica da anni. Non so mai per chi votare allora mi fermo al tabellone fuori della scuola in cui ha sede il seggio, guardo quelli più poretti, che sono quelli che non hanno nemmeno i soldi per farsi fare un simbolo da un grafico decente e li voto io. Generalmente i miei prescelti non arrivano neanche all’1%. Da qui l’idea di votare, per queste elezioni, gente tipo i Grilli parlanti, i Cosnumatori o Per il Bene Comune.
Mentre brancolavo nel buio con i miei pensieri elettorali, mi viene in aiuto il test più cool del momento, dopo questo. Esco socialista. E lo sapevo, Boselli mi sta simpatico ma cacchio, ha chiesto a Mastella di candidarsi con loro, come faccio a votar per loro senza vomitare? Sono vicina anche all’Italia dei Valori, ma noooooo, Di Pietro noooo, mi sta troppo sui maroni! Mi conforta l’esser poco distante da Per il Bene Comune, partito che al momento è il pole position sulle mie preferenze. Ovvio che il resto della compa (Casini, Santanchè, Bertinotti etc etc) non sia nenache preso in considerazione.
C’è un quinto problema. Mi tenta l’astensionismo attivo. Ho i riferimenti normativi, ho la frase da dire pronta, sono quasi convinta ma mi manca la faccia da culo per fare la "strana", come afferma mia madre, in un seggio già ogni anno turbato dal mitico Nacciariti Fiorenzo che si rifiuta di votare con il crocifisso appeso.
Bho.
Che fare? Prendere o non prendere il treno? Disperdere o non disperdere il voto? Astensione sì o astensione no?
Nel dubbio stasera mi sa che mi becco Fabri Fibra, sia mai che ci trovo la Paris Hilton.

Queste le info per l’astensionismo attivo.
1) ANDARE A VOTARE, PRESENTARSI CON I DOCUMENTI + TESSERA ELETTORALE E FARSI VIDIMARE LA SCHEDA
2) ESERCITARE IL DIRITTO DI RIFIUTARE LA SCHEDA (DOPO VIDIMATA), dicendo: ‘Rifiuto la scheda per protesta, e chiedo che sia  verbalizzato’
3) PRETENDERE CHE VENGA VERBALIZZATO IL RIFIUTO DELLA SCHEDA
4) ESERCITARE IL PROPRIO DIRITTO METTERE A  VERBALE UN COMMENTO CHE GIUSTIFICHI IL RIFIUTO (ad esempio ‘Nessuno dei politici inseriti nelle liste mi rappresenta’)
5) Il segretario dell’Ufficio elettorale che rifiuta di inserire nel processo verbale o di allegarvi proteste o reclami di elettori è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa sino a lire 4.000.000.
 COSI FACENDO NON VOTERETE, ED EVITERETE CHE IL VOTO NULLO O BIANCO SIA CONTEGGIATO COME QUOTA PREMIO PER IL PARTITO CON PIU’ VOTI.

Fisiognomica

9 aprile 2008

LombrosoI valenti studiosi dell’Università di Durham, in Usa, hanno dimostrato l’importanza che hanno i tratti somatici nelle aspettative che si possono avere nei confronti dell’altro. Donna truccata, ben disposta all’avventura di una notte; donna con capelli fini, predisposta alla maternità; uomo dalla bocca piccola, infonde senso di protezione; uomo dai lineamenti marcati, forte animalità. E queste nuove teorie lombrosiane dei sentimenti in che modo sono utili agli individui del niovo millennio? Per le chat, perchè quando si comincia a scambiare foto, subito ci si fa un’idea delle aspettative riposte nell’altro e, più che in discoteca, l’apparenza è accompagnata da uno scambio di informazioni personali.
Dove ho letto ‘sta cazzata? Sul Tgcom, ovviamente.