Guerra ai refusi

13 ottobre 2008

cartello_sgarbi_evidenziatoDa quest’estate ho dei nuovi nemici: i refusi che trovo in ogni dove, nei libri, nei quotidiani, nei giornali, dei documenti. Ovunque. Non so se io mi son fatta più analitica durante l’estate, fatto sta che, nel mese di Agosto, che mi son letta di tutto,. non facevo che evidenziare refusi in ciò che leggevo.
Ho notato, che soprattutto nei quotidiani, è iniziata una mandata di imprecisioni grossolane che mi titillano il sistema nervoso, già reso precario dal fatto che vivo.
Mi dico che certe sbavature non dovrebbero essere ammesse all’epoca dei correttori automatici e soprattutto io il quotidiano lo pago, e sono della Vergine, quindi mi devi offrire un buon servizio e non caratteri digitati a caso perchè il giornale è una roba seria, mica come ‘sto blog, in cui i refusi fioccano, gli errori di digitazione abbondano ma a me non me paga nessuno e spesso veramente scrivo dalla tazza del cesso.
Sul web, poi, neanche a parlarne. Al Tgcom forse hanno degli stagisti romeni cui affidano i pezzi. Il romeno (non si dice rumeno come si dice Mastandrea e non Mastrandrea, due concetti che hanno in comune il fatto che l’ho scoperto nella stessa settimana), si sa è una lingua neolatina che non si capisce ‘na fava quando è parlata ma che è molto comprensibile quando si legge. Ecco, i giornalisti del Tgcom usano una lingua verosimilmente italiana ma che italiana non è, quindi penso proprio che facciano parte di qualche programma del governo romeno per avvicinarli serenamente al nostro paese. Durante il Festival del cinema di Venezia, poi, su Repubblica.it leggo un articolo su Anne Hathaway scritto però Anne Ataway! Indignazione! Che il giornalista vada a zappare la terra, che lì le H le può gestire come meglio crede! Ma se uno ha dei dubbi, che consulti Google!
Ma sono solo io che vedo tanta cialtroneria in tutto ciò che leggo o mi sto solo incancrenendo contro un nemico invisibile che ha assunto le sembianze di un refuso?

internet-generationMi ha molto divertito questo articolo pubblicato su Repubblica.it ieri. Un’azienda americana ha raccolto le più strampalate richieste fatte ad un centro asistenza informatico. Mi ha fatto morire dal ridere quelli che credevano che il lettore cd fosse in realtà un porta-tazza. Io, poi, devo ridere poco dato che al mio approccio con internet, estate 1999, non riuscivo a credere che fosse possibile leggere la mia posta all’Università e anche in Scozia, a Senigallia e ovunque. Soprattutto nel 1999 usavo il mouse come un telecomando, non capendo che funzionava in virtù di quella pallina che scivolava sul tappetino.
Molta gente ha chiamato il suddetto centro di assistenza anche per problemi tecnologici, che esulavano dal funzionamento del pc di casa, problemi con la macchina, con l’ascensore e il microonde. Mi ricorda quella volta che una mia amica impiegata di banca raccontò, l’indomani dell’ingresso dell’euro, di quella vecchietta che le chiese di convertirle la propria età in euro.
E a proposito di internet, in questi due giorni ho fatto due scoperte incredibili. La prima è questo sito, Face your manga, che permette di dare a tutti una faccia da manga. L’esperimento importante, secondo me, è quello di affidare a qualcuno, o anche a se stessi, il compito di disegnare il proprio volto, così da scoprire come ti vedi e come ti vedono gli altri. Io stessa, mi sono riscoperta a sforzarmi di ricordare la forma del viso, del naso o degli occhi di persone molto care e molto vicine.
L’altra scoperta è il sito di Hermes, che permette di rifare la Kelly grazie ad un cartamodello. Io la farò, ho già scelto il disegno

Prece di qua e prece di là

29 settembre 2008

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Sabato, mentre ero agli arresti domiciliari, irrompe un messaggio di mia sorella che aveva appena visto Studio Aperto E’ MORTO PAUL NEWMAN. D’altra parte, noi tutte sue fan lo sapevamo già che era più di là che di qua perchè i quotidiani d’Agosto lo avevano già annunciato. E’ stato comodo per i giornalisti che hanno gestito la notizia in questi giorni per confezionare perfetti coccodrilli, curati, documentati. Paul Newman era di una bellezza che nessuno degli sciacquetti hollywodiani di adesso riesce a raggiungere ed era irraggiungibile anche per bravura ma soprattutto per la devozione alla moglie durata 50 anni.
Il mio film preferito, con lui in stato di grazia, con una camicia bianca da far star male, è La gatta sul tetto che scotta. Che voglia di rivederlo! Non so che film hanno trasmesso durante i miei arresti… Spero non Butch Cassidy, un film che non ho mai visto e che vorrei assolutamente vedere anche per la presenza di quell’altro figo pazzesco, Robert Redford.
Sfogliando il Corriere.it leggo di un’altra morte, professionale questa volta. Lamberto Sposini è il nuovo Cucuzza de La vita in diretta. A me dispiace, di lui avevo una certa stima. Ora quelle sgallettate che vanno a trovare i vips nelle loro case, urleranno "Lamberto! Lamberto!" e non più "Mighele! Mighele!". Ma non era meglio che faceva il contadino come aveva promesso?

Girl power?

24 settembre 2008

TabbyTadavi_Art_Toughette_And_HeftyNotizia di ieri è che la Cassazione si pronuncia favorevolmente sull’eventualità di dare il cognome materno al figlio, nel caso i genitori siano entrambi d’accordo. Questa cosa mi piace ed è piacevole leggere la motivazione, che segue l’evoluzione della nostra società.
Quando si fa un passo avanti poi, si legge sempre qualcosa che fa capire che siamo ancora al medioevo per certe altre cose.
Leggevo Domenica sul giornale una cosa, a mio avviso, vergognosa. Qualche tempo fa, a Chioggia, un marito trova a letto la devota moglie con un prete, biblista, amico di famiglia perchè, ahilui, rincasò prima del previsto. Il cornuto si incazzò e fece irruzione nella chiesa dove Padre Ralph diceva messa. Scandalo. Dove sta la vergogna in questa storia boccaccesca?  Il Vescovo assolve il sacerdote peccatore e addossa la responsabilità alla donna che, in qualche modo, lo ha spinto a mancare. Siamo ancora alla donna-diavolo, nel 2008. Lo sa questo Vescovo che anche alle donne è stata riconosciuta un’anima?

Tutti a Sanpa!

19 settembre 2008

20080918_artefatti-200In giro non si fa che parlare di Facebook, i giornali dedicano un giorno sì e l’altro pure un articolo sull’argomento e noi abbiamo la pagina aperta tutto il giorno. Non si parla d’altro che di Facebook.
Un mese fa su Repubblica era uscito il solito articolo contro questo social network, scritto probabilmente da chi neanche mai ci si era avvicinato, in cui si diceva che i nostri dati erano usati per fini commerciali e che una volta aperto il profilo non se ne viene più fuori. L’unico aspetto da tener sotto controllo, a mio avviso, su Facebook e su tutti gli altri social network è che diamo modo di conoscere una parte di noi anche a chi questa parte non dovrebbe conoscerla, datori di lavoro, eventuali partner etcetc. Pare che in America sia prassi, ma immagino si faccia anche qui, cercare il profilo 2.0 di chi deve fare un colloquio di lavoro,con il rischio che sia influenzato anche l’approccio in un eventuale colloquio.
Ieri, invece, un articolo che sta facendo discutere è apparso su Corriere.it. Pare che da quando Facebook e C. sono entrati nelle nostre vite, si sta meno tempo sui siti porno. Per quanto mi riguarda è vero di sicuro, dato che non sono solita stazionare su immagini e filmati di penetrazioni e fellatio.
Su Facebook, uno dei miei amici, avanza il sospetto che siano la stessa faccia della stessa medaglia. Io, forse non troppo lucidamente, penso che tutto ‘sto maremagnum 2.0 sia l’equivalente del cortile di casa di quando eravamo piccoli.

Le discepole della Karfagna

17 settembre 2008

raffaellafico13--360x495Ad un certo punto, nella giornata di ieri, in rete e soprattutto nella mia rete del tanto vituperato Twitter non si parlava d’altro. Raffaella Fico, partecipante dell’ultimo Grande Fratello, sedicente vergine, ha messo all’asta la propria purezza per un milione di euro.
Pare che questa simpatica moda l’abbia lanciata una australiana per un milione di dollari e la Fico rilancia, accrescendo il valore del proprio fiore, considerando il cambio favorevole dell’euro.
Tutti i portali di informazione ne parlano (Repubblica, Corriere, Tgcom, QN, La Stampa) estrapolando stralci dell’articolo che sarà pubblicato su Chi. Chiari alcuni concetti della verginella: vuole quei soldi per realizzare i propri sogni (comprarsi una casa a Roma e fare un corso di recitazione) e sarebbe sì imbarazzata con il beneficiario-investitore ma butterebbe giù un bicchiere di vino per non pensarci durante l’atto.
Dunque, la nostra pretenderebbe un milione di euro per stare a Roma ma preferisce darla via ad uno sconosciuto piuttosto che condividere una camera con altri nella Capitale e fare la cameriera in qualche osteria. Inoltre, qualcuno dovrebbe pagare profumatamente per scoparsi con una salma ubriaca, oltretutto, poco esperta dei fatti d’amore.
Le opinioni dei twitteranti maschi, ieri pomeriggio, sono stati diversi: c’era chi voleva cominciare a mettere da parte i soldi, chi le voleva dare un milione dicalci in culo e chi, di fronte all’illibatezza della ragazza, ha detto che sarebbe stata più la fatica del gusto. Tre approcci maschili diversi di fronte alla verginità femminile.
Forse questo episodio è uno dei primi effetti delle proposte della Karfagna, di togliere le puttane dalla strade e di infilarle altrove. Il suo Ministero è sempre più foriero di buone iniziative.

Dichiarazioni d’amore

10 settembre 2008

image002Ecco, sta finendo il mondo. Mentre scrivo stno facendo un’iniezione di protoni nel tunnel di 27 Km, e forse non farò in tempo a finire il post.
Il mondo finisce tra poco e voglio confidare una cosa a chi ancora non lo avesse letto. E’ capitato nella vostra vita che vi piacesse qualcuno ma che questo qualcuno non vi cagava? Quante volte avrete provato dei sentimenti, un trasporto particolare, e magari quante volte vi siete resi conto di aver perso il treno per un soffio? Per farvi sparire nel buco nero con un rimpianto gigante, vi dico che in quei casi bastava dichiararsi.
A me me pare ‘na strunzata. Anzi, le dichiarazioni generalmente allontanano l’oggetto del desiderio che si irrigidisce o si spaventa, ma quella era un’altra era. Chissà come andranno i sentimenti nelle nuove vite che nasceranno dopo questo big bang.

A Venezia, in questi giorni, un piccolo film si sta facendo notare dalla critica, proprio nella Settimana della critica, quella sezione in cui emerse lanno scorso La ragazza del lago. La prima particolarità è che questo film è fatto da amici, Pippo Mezzapesa alla regia, Vito Palmieri aiuto-regia e Michele D’Attanasio alla fotografia. La seconda è che la storia raccontata in Pinuccio Lovero – Sogno di una morte di mezza estate è veramente singolare. Il protagonista è un ragazzo di Bitonto che fin da ragazzo ha sempre sognato di fare il becchino e, quando finalmente riesce ad ottenere il posto a livello cimiteriale non muore più nessuno, suscitando la gioia degli abitanti del luogo ma il suo grande dispiacere per il sogno infranto dalla scadenza di un contratto a tempo determinato.
Cliccando sull’immagine, si puo’ vedere il trailer, qui invece l’intervista su Repubblica.it.
Imboccallupo ai nostri!

La vignetta del giorno

4 settembre 2008

ellekappaTratta da Repubblica cartaceo di oggi.

ilcomunesensodelpudoreOggi twitterando è venuto fuori un gossip che, a quanto pare, non tutti conoscevano. Kasia Smutniak e Raz Degan si baciavano ai bordi di una piscina, con addirittura la di lei figlia avuta con Taricone, che faceva presupporre la fine della liason Barale – Caz Decan.
Io ho letto la notizia del bacio su Chi, non perchè io compri Chi ma perchè era allegato a Grazia e mi sono di certo stupita anche perchè della fine della secolare storia del duo Vergine – Toro (Barale – Decan), per Paolo Fox uno dei migliori accoppiamenti dello Zodiaco, non avevo letto nulla mentre si parlava da tempo della fine di quella di qualla figa pazzesca della Smutniak e di Taricone.
Allora oggi pistolando in rete per rispondere ai curiosi twitter friends scopro che lei, molto tristemente, annuncia questa dolorosa fine dal suo blog, proprio oggi in cui si legge su Repubblica che il Misistro Frattini sta con la dermatologa delle dive (non era Pucci Romano, la ex moglie, poi moglie di nuovo, e poi ex e poi fino alla tomba moglie di Castagna?) e che fa dare l’annuncio ad una agenzia di comunicazione, allegando anche i cv di entrambi.
Barale 1 – Frattini 0.