Bologna l’oscura

28 marzo 2008

Carmine BolognaSiccome smadonno con Splinder, link vari e siti di merda da ore, copioincollo il post dello Spettro, con relativi riferimenti. Buona giornata almeno a voi. La mia giornata è cominciata di merda.
Oggi pomeriggio alle 18.30, alla Libreria Coop Minganti di Bologna, avrò il piacere di chiacchierare con Carmine Caputo del suo ultimo libro Bologna l’oscura, edito da Nonsoloparole Edizioni. I brani del libro saranno letti ad alta voce da Debora Pometti con l’accompagnamento musicale di Romano Romani.
Sì, è vero, è il solito markettone del Venerdì, in più presentato da me ma dopo il markettone al cocomeraro non penso che ci sia nulla da ridire su quella ad un giovane autore che neanche ha dovuto pagare per pubblicare i suoi libri.
Mi preme, tuttavia, segnalare questo libro sullo Spettro perché questi racconti sono intrisi di Bolognesità, di quel cibo di cui tutti noi volentieri ci pasciamo cinque giorni impiegatizi su sette che ne ha fatti il Signore.
Bologna l’oscura raccoglie cinque racconti di felsinea vita quotidiana, con una sfumatura a volte nuar, come piace spesso fare a chi scrive sotto le Due Torri. L’oscurità cui allude Carmine nei suoi racconti, tuttavia, non rimanda a sordide atmosfere da provincia protagonista di fatti di nera ma a tutto ciò che è nascosto agli occhi dei più. Questi racconti accendono i riflettori sulle esistenze anonime di personaggi ordinari, straordinari per un giorno a Bologna, che si muovono in una città sconosciuta all’occhio frettoloso della vita di tutti i giorni. Carmine insinua timidamente nelle sue pagine aneddoti storici ed artistici della città, proponendo dei minuscoli intervalli tra una vicenda e l’altra.
Leggendo questo libro ho notato un certo sguardo fuorisede (lo pagherà Carmine il biglietto dell’autobus?) alla Bologna raccontata. È la prospettiva di chi si è innamorato della città in cui ha scelto di vivere, che vede sopperire di fronte alla metastasi dei mali moderni: guide assassine di Suv nei centri storici, proliferare indiscriminato di centri commerciali, donne rompicoglioni, catapecchie d’oro per studenti e tutto ciò che gli spettrali lettori conoscono perfettamente.
Il libro costa 12 euro e vi puo’ accompagnare piacevolmente in un viaggio in treno di un paio d’ore.

E visto che sono in vena di markette, vi segnalo Consensuality Party, l’evento di stasera organizzato dalle ragazze del Sexyshock al Locomotiv, dalle 22.30 in poi.

8 Responses to “Bologna l’oscura”

  1. zalgiris Says:

    C’è ancora spazio per ulteriori vicende noir a Bologna?

    Il filone sembra tristemente inesauribile…

  2. mello Says:

    mannaggia aiuola sarò al lavoro io

  3. alessandroid Says:

    “C’è ancora spazio per ulteriori vicende noir a Bologna?”

    si, visto che le vicende rouge sono finite da trent’anni

  4. zalgiris Says:

    Buona questa, Alessandroid…!

    Ma sei sicuro che siano proprio passati trent’anni? uhm…

  5. Mishmesh Says:

    Solo un fuorisede può concepire ancora pagine del genere.
    Auguriamogli un pubblico di lettori fuorisede.
    Che il larario della casa bolognese venga custodito da qualche giovane talento autoctono!

  6. alessandroid Says:

    grazie… non so, dopo il ’77, cosa ?

  7. MaudeLeboschi Says:

    “fuori sede….
    lettore fuorisede….”

    Mishmesh separatista autoctono….aggiunferei fuori moda…..;)
    te lo sei cercato

  8. Mishmesh Says:

    Vorrei solo che Bologna non si riducesse a palcoscenico in rovina, quasi non più praticabile, per canovacci tutti uguali o semi: una voce locale, uno sguardo fuori porta, non sempre da sotto i portici del piscio e dello spaccio, sarebbe benvenuto.


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