Ansia Natale
20 dicembre 2010
Ecco, mancano 5 giorni e io sono ancora in alto mare. Accompagno gli altri a fare i regali poi per me non ho risolto un cacchio. Giro con la lista, mi spacco la testa ma non vengo a capo del mio rompicapo natalizio. In lista gente a cui dono da 30 anni, alcuni 20, altri 10. Le nuove conoscenze non le abituo al supplizio.
E poi i brindisi e le feste. Che cazzo ci facciamo gli auguri che tanto ci vediamo tutti i giorni e dopo pochissimi giorni, purtroppo ci rivedremo. Perché non ci regaliamo un po’ della nostra sana assenza? Giusto per apprezzarci di più a gennaio.
E poi tornare a casa con il treno che nel 2010, dopo 15 anni di su-e-giù, non si riesce a fare un viaggio comodo, pulito, puntuale, caldo.
E i bagagli, e i regali, e le mutande (un anno sono scesa senza biancheria intima), e i trucchi (un anno sono scesa senza trucchi), e le lenti e il liquido (un anno sono scesa senza lenti e liquido) e quella borsa carina che si abbina con quelle scarpe e con quella giacca perché se a Bologna ci tengo perché ho tutto qui, non capisco perché giù mi dovrei vestire da boscaiolo.
Di tutto lo spirito natalizio adesso mi rimane solo l’ansia. Ansia da regalo, ansia da prestazione, ansia da saluto. Mi ricordo quando a fine novembre imboccai via Clavature e vidi le prime lucine. Che belle. La strada era vuota. Il freddo picchiettava le guance e mi riscaldava il cuore. Quando tutto era ancora lontano. L’aria di festa per me non va oltre l’8 di dicembre.
Quello era sincero spirito natalizio, gioia infantile in attesa di Babbo Natale. Ora, piuttosto, vorrei che Babbo Natale mi facesse da segretario e da personal shopper.
20 dicembre 2010 at 11:28
il mio regalo è la presenza, se ne ho poi voglia..
20 dicembre 2010 at 12:38
Poi mia madre non sa cosa regalarmi e ha chiesto a me cosa voglio e glielo devo dire.
21 dicembre 2010 at 14:46
se leggessi repubblica sapresti come sconfiggere le tue ansie con poca spesa e tanta resa
21 dicembre 2010 at 17:00
Infatti. Doveri seguire i consigli di quella lì.